lunedì 21 luglio 2008

"Quando lui la lasciò, dirigendosi nuovamente verso i padiglioni colorati e fragranti, quando vide le sue spalle e suoi capelli e le sue gambe scomparire in mezzo alla folla, pensò che la vita a volte era piena di sorprese. Alcune liete, altre amare.


C’erano giorni di gioia così straripante che non bastava un solo cuore a contenerla tutta. E giorni in cui l’infelicità era opprimente come una tomba. Giorni in cui ci si sentiva orfane, e giorni in cui anche solo il ricordo di un padre visto in fotografia bastava per sentirsi parte di una vera famiglia. C’erano giorni di pioggia ininterrotta, e giorni in cui il sole riscaldava il viso e accecava gli occhi col suo splendore arancione. C’erano giorni di lotta contro mostri sanguinari e misteriose creature nascoste dietro camini murati, e giorni di festa, con la ruota panoramica, e tanta gente sulle strade, e dolci colorati esposti su davanzali guarniti da ghirlande. C’erano giorni in cui l’amore bussava alla porta con il viso splendido e irriverente di un ragazzo strano con una cicatrice su una guancia, e giorni in cui quella stessa faccia andava via portandosi appresso ogni speranza.


Odyssea sospirò, e i fuochi d’artificio illuminarono improvvisamente il cielo. Mentre quegli arabeschi di luce infiammavano la notte, mentre il brusio eccitato della folla ne seguiva la danza, mentre il suo cuore stava a galla in una tempesta di nostalgia, pensò che quella era stata senza dubbio l’estate più insolita, più terribile, e allo stesso tempo più straordinaria di tutta la sua vita."



 [Odyssea 1 - A. Giusti]