SIP (strangers in paradise )
In lontananza il cielo urla i suoi tuoni.
Ma qui, nel mio portico vicino al mare, è solo un brontolio lontano nella pancia di Dio. E' una marcia della fame di nuvole allineate all'orizzonte, che sfilano sulle acque come le armate di Napoleone, calpestando e devastando il grande oceano, così che le onde, una dopo l'altra, corrono verso la riva, come un fiume infinito di cavalieri che vengono in cerca di aiuto, solo per spezzarsi e crollare sulla sabbia uno dopo l'altro, dissolvendosi tra i granelli di sabbia, divisi... sconfitti. Eppure il temporale si avvicina, e non c'è nente che io possa fare. E allora aspetto e guardo e sento il suo fiato contro il mio viso, fresco e coraggioso. Il suo sale mi secca la pelle, la sua furia spinge il vento a sfiorarmi le guance, sussurrando qualcosa che non riesco a sentire.
Penso che lui mi ami. Penso che venga per me.
Sono giovane. Imparerò..
[...]
In lontananza il cielo urla i suoi tuoni. E non c'è niente che possa fare. Allora aspetto. E guardo. E sento il suo fiato contro il mio viso. Fresco e audace. Il suo sale mi lecca la pelle, la sua promessa mi passa tra i capelli. La sua furia spinge il vento a sfiorarmi la guancia. E mi sussurra qualcosa che non capisco.
Credo che mi ami. Credo che venga per me.
Sono giovane. Imparerò.
[Strangers in Paradise #3]